martedì 22 novembre 2016

Stati Uniti 2017, “Era” Trump


L’8 Novembre 2016, Donald Trump ribaltando tutti i sondaggi viene eletto Presidente degli Stati Uniti d’America. Questo indica la recente attualità. Cosa succederà adesso invece non é ancora chiaro. 

Tutte le cancellerie europee sono molto preoccupate da questa elezione. Trump é considerato come troppo irruento, e poco diplomatico per esercitare una funzione così importante, in oltre tutta la sua campagna elettorale, che lo ha portato alla presidenza, si é contraddistinta per una eccessiva aggressività, razzismo, maschilismo e concetti estremamente populisti. Altro fattore di non poco conto, é che il magnate ha promesso di cambiare drasticamente le relazioni degli Stati Uniti, esprimendosi a favore di un isolazionismo, ed di una maggiore vicinanza alla Russia di Putin.

Ad oggi é difficile prevedere come concretamente si svilupperanno queste promesse elettorali, anche perché la sua squadra di Governo non é stata ancora formata. Molto rilevante é anche il fatto che la sua elezione, nata dalle primarie del Partito Repubblicano, non trova in questo grande consenso. Negli Stati Uniti Trump é visto come un imprenditore aggressivo, che ha ottenuto il successo con mezzi “border line”. Non viene considerato l’uomo che incarna il sogno americano, che raggiunge il successo grazie alle proprie abilità, ma come un egocentrico che con la televisione e la fama si é costruito un immagine vincente. 

Il Partito Repubblicano é da sempre un partito conservatore, ti tipo statunitense, che ha sempre favorito uno sviluppo dell’economia di tipo liberale, ed a livello sociale un forte tradizionalismo. Per questo motivo, non possono appoggiare in pieno una personalità così egocentrica ed irruenta. I candidati alle primarie voluti dal Partito erano infatti Jeb Bush (fratello di George W. e figlio di George), Marco Rubio Governatore della Florida di origine Cubana, o al massimo Ted Cruz conservatore estremista appartenente al Tea Party, cui anche Trump dice di ispirarsi. In sostanza tutti questi candidati sono prodotti del Partito Repubblicano, al contrario di Trump che in precedenza tentò la candidatura con il Partito Democratico e poi da indipendente. Secondo molti esperti é possibile che durante la sua Presidenza Trump trovi come vero oppositore il suo Partito, che ha la maggioranza al Congresso ed al Senato, ancor più che il Partito Democratico in cerca di una nuova identità. 

Quello che già oggi appare chiaro é che il Partito fisserà dei paletti alle scelte di Trump, che qualora dovesse superare metteranno a rischio la sua presidenza. In generale il presidente eletto favorirà le lobby o le sfere di influenza cui appartiene (edilizia su tutte) e quelle che gli hanno finanziato la campagna elettorale (industria delle armi). E’ quindi prevedibile che cercherà di incentivare la costruzioni di infrastrutture e nuovi sobborghi, aumentando la spesa degli armamenti. Probabilmente favorirà l’isolazionismo, seppur non in maniera eccessiva, come proposto in campagna elettorale. Sarà ovviamente interessato allo sviluppo delle sue aziende, sfruttando la pubblicità proveniente dalla Presidenza. In politica estera probabilmente si avvicinerà a Putin anche se in questo caso potrebbe scontrarsi con le lobby repubblicane, contrarie e concorrenti a quelle russe. Quello che é certo che in diplomazia dovrà cambiare totalmente i toni utilizzati e sicuramente dovrà cambiare le proposte geopolitiche fatte in campagna elettorale, per non destabilizzare totalmente l’assetto mondiale. Il Presidente Obama in politica estera ha adottato politiche di non intervenzione diretta nelle zone di conflitto, come da tradizione Democratica, al contrario dei Repubblicani che hanno sempre preferito mantenersi neutrali, oppure intervenire direttamente. Forse Trump troverà sostengo per un azione militare contro Daesh, ma sarà più difficile trovare appoggio ad un accordo con la Russia a sostegno del Governo Siriano, e per la questione Ucraina. Sarà in oltre, interessante vedere quale sarà il rapporto con l’Europa, che palesemente si opponeva alla sua candidatura.


In linea di massima la presidenza di Trump sarà propensa all’espansione economica delle sue aziende. E’ già chiaro il forte conflitto di interessi che colpisce il Presidente eletto, questo gli verrà concesso fino a che non tocchi gli interessi delle lobby legate ai repubblicani, che in qualsiasi momento potrebbero metterlo sotto impeachment (la messa in stato di accusa del Presidente degli Stati Uniti). Probabilmente Trump non é un presidente controllabile e devoto al partito, ma questo ha il potere di sfiduciarlo in qualsiasi momento. E’ quindi probabile che tutta le presidenza vivrà su questo ricatto, tanto che molti analisti dubitano che Trump giunga a fine mandato, per questo motivo il titolo di questo post, vede fra virgolette “ERA” Trump.



giovedì 3 novembre 2016

La notte di San Martino, nel Salento



L'undici novembre per i salentini non é una data come le altre. In questa giornata la Chiesa Cattolica ricorda San Martino, un monaco della Pannoia (attuale Ungheria) che da soldato si imbatté in un vecchio mendicante a cui donò parte del suo mantello. Durante la notte gli apparve il Cristo in sogno, ed al risveglio trovò lo stesso mantello integro. Dopo la conversione al cristianesimo fu vescovo in Francia, e fu nominato santo con il nome di San Martino di Tours, divenendo patrono dei cavalieri e dei soldati.

Nel Salento, la prima parte di novembre, chiamata anche estate di San Martino, é la parte dell'anno in cui si conclude l'annata vinicola, vengono aperte le botti e si assaggia il vino novello. Da questa tradizione, nasce la ricorrenza di San Martino, celebrata ancora oggi in tutto il Salento.

Non si tratta quindi di una ricorrenza religiosa, ma é molto sentita in tutta la provincia di Lecce, tanto che il giorno seguente nelle scuole ed al lavoro le attività cominciano più tardi dell'orario normale.

La sera dell'undici novembre i leccesi si trovano a casa di amici, per celebrare questa ricorrenza. Tradizione vuole che ognuno porti qualcosa per riempire la tavolata. Non possono mancare carne arrosto, castagne noci, finocchi e pittule. Il grande protagonista però sarà il vino. L'importante é condividere, come fece il Santo, e passare una serata in compagnia, fra canti, balli e piacevoli conversazioni.

Per i salentini questa ricorrenza é così sentita, tanto che la festeggiano anche lontano da casa, cercando di spiegarne il senso.

Buon San Martino a tutti


martedì 25 ottobre 2016

Il vero Virus su Facebook, sono le Bufale



Quante volte su Facebook troviamo delle notizie sconvolgenti, che ci irritano, commuovono o comunque suscitano in noi reazioni? E quante volte, magari senza nemmeno leggere l’articolo clicchiamo “Condividi” anche noi?

Condividere qualcosa sui Social é un gesto molto semplice, ormai quotidiano. Quando però diffondiamo notizie false, senza rendercene conto, e magari senza volerlo, provochiamo un danno e finanziamo chi di queste buffale ci vive. 

Mettiamo subito in chiaro una cosa, moltissime notizie che si trovano su internet sono false, questo vale anche per video e foto. Non bisogna essere un grafico esperto per modificare un immagine, e non bisogna essere un web master per aprire un sito che diffonde notizie, probabili, verosimili o del tutto false. 

Vediamo adesso perché le Bufale sono un business: Questi siti internet e non solo, dispongono di spazi pubblicitari. I classici Banner o le finestrelle che si aprono nel momento in cui accediamo ad una qualsiasi pagina internet. Questi annunci sono ovviamente a pagamento. Ed anche sul web vige la regola che quanta maggiore visibilità apporti l’annuncio, maggiore é il suo valore di mercato. In parole spicciole più costoso sarà annunciarsi. 

Il procedimento quindi é semplice, apro una pagina internet, che finanzio con la pubblicità, e per aumentare le visite al mio sito, diffondo i suoi contenuti sui social. Creare, sviluppare e gestire un sito di informazione, quella vera, non é così semplice. Ho bisogno di trovare le notizie, di persone (giornalisti) che scrivano gli articoli. Ovviamente un piccolo sito internet non potrà mai competere con i colossi dell’informazione, perché non ha accesso diretto alle fonti, e le grandi testate lo batteranno sul tempo. Questo ovviamente quando le notizie sono vere. Tutto cambia se il sito é specializzato in Bufale.

Questi siti usano tutt’altra procedura. Si riuniscono un paio di persone, o poco più e decidono la notizia da inventare. La pubblicano sul sito, magari utilizzano come fonte, altri siti che loro stesso gestiscono, e poi la diffondono su Facebook. Per favorire le condivisioni utilizzano temi che possano attirare l’attenzione e meglio ancora suscitare sdegno. Ad esempio : “Immigrato clandestino violenta 5 bambine”, questo titolo viene associato da una foto trovata su internet. Il resto del lavoro lo fanno gli utenti che condividono l’articolo. Condividendo si aumenta la diffusione del messaggio, e di conseguenza le visite sulla pagina internet. Aumentando il traffico sul sito, il banner pubblicitario avrà un valore maggiore. Ad oggi un sito medio piccolo può vendere un banner pubblicitario tranquillamente a 200/400 euro al mese. Se di banner ne ho tre il mio sito ha come entrata 600/1200 euro al mese. Questo per i siti con medio bassa affluenza. Quindi inventare bufale é redditizio. In aggiunta i motivi nel diffondere falsi possono essere anche politici. Ed in questo non c’é differenza fra destra e sinistra. Possono creare sdegno, o diffamare avversari, e sopratutto il lavoro lo farà l’utente ignaro o meglio non attento, che darà maggiore visibilità al messaggio.

Come ci si difende da queste Bufale?
É molto semplice. Quando trovi una notizia he ti colpisce verifica la fonte. Si tratta di un sito ufficiale? es. repubblica.it gironale.it ecc. Oppure il dominio é composto es. notiziasconvolgente.unabufala.org? Nel secondo caso é quasi certo che la notizia é falsa, come anche nei casi in cui si fa il verso a testate famose una su tutte gazzetta della sera.

Cerca la notizia riportata su google. Qualcuno riprende la notizia? Oppure é riportata unicamente da altri siti ambigui? Già in questo modo possiamo farci un idea dell’autenticità o meno dell’articolo che ha attirato la nostra attenzione. Per maggiore sicurezza possiamo verificare l’immagine, cliccando con il tasto destro “cerca questa immagine su Google”, in modo da verificare la provenienza di questa. Quindi se la notizia é vera “condividiamo” altrimenti no. Se fra i profili Facebook che seguiamo c’é un sito specializzato in bufale, togliamoli il nostro mi piace, in questo modo a noi non arriveranno più i loro falsi, e nel nostro piccolo gli stiamo facendo diminuire l’affluenza al loro sito (e quindi i loro guadagni).

Quando trovate una notizia correlata dal commento “Nessuno ne parla” oppure “nessuno lo dice”, domandarvi perché “nessuno ne parla”, molto probabilmente perché trattasi di bufala.
N.B. Lo stesso vale per gli altri social e whatsapp & Co.

Per approfondire vi consiglio questi siti, specializzati nello scovare bufale : 





mercoledì 19 ottobre 2016

Pablo Ruano, il disegnatore di scarpe


Pablo Ruano é un 43enne di Malaga, professore di educazione fisica, con una passione e una professione molto particolare. Fra moda e arte, questo giovane si é inventato un nuovo lavoro. La sua attività consiste nel disegnare sulle scarpe. Tutto ha inizio l’estate passata, quando cominciò a colorare e disegnare 42 scarpe da tennis, diffondendo poi, i suoi lavori su internet.

Queste scarpe così particolari, attirarono l’attenzione di molti, grazie all’aiuto di un amico esperto in social media, e la sorella disegnatrice grafica. Ruano disegna principalmente su scarpe Converse, Victoria e Vans, che spesso sono consegnate dagli stessi clienti. I disegni invece sono sempre originali, cioè non sono riproduzioni di immagini commerciali, e rappresentano personaggi di cartoni animati o sportivi. 

Nonostante questa attività gli porti via molto tempo, ci vogliono tre quattro giorni per disegnare un paio di scarpe il suo vero lavoro rimane quello dell’istruttore sportivo. Ruano, che si definisce principalmente un artista, precisa che quest’impegno al momento rimane un hobby, e un qualcosa che lo fa sentire bene. Il costo del servizio é di una trentina di euro, escluso il costo delle scarpe ovviamente. 

Quindi se volete avere anche voi delle scarpe uniche, potete provare a contattarlo via Facebook alla sua pagina personale, commissionandogli il lavoro, e magari approfittandone per un viaggio a Malaga. Oltre alla pagina social, che gli ha dato una grande notorietà Ruano ha anche un blog http://vicustomshoes.blogspot.com.es/ dove è possibile vedere molti dei suoi lavori.











mercoledì 12 ottobre 2016

Spagna, la nuova frontiera dell’instabilità politica


Dopo più di dieci mesi, la Spagna non sa ancora se avrà un Governo, oppure, per la terza volta dovrà tornare alle urne.

In Spagna spesso giungono notizie dall’Italia, ma nel nostro Paese difficilmente i fatti spagnoli sono presenti nei giornali e telegiornali italiani. Vediamo quindi cosa sta succedendo in questo momento in Spagna.

Al momento il Paese vive uno stallo politico. La procedura per la creazione di un Governo, vede che la persona incaricata dal Re di formarlo debba ottenere la maggioranza da parte del congresso (il parlamento), se dopo sei mesi dalla prima sfiducia nessuno riesca a formare un esecutivo, si torna a nuove elezioni. Le ultime si sono svolte a giugno. Il Partito Popolare, schieramento di centro destra, ha ottenuto la maggioranza, ma questa non gli permette di essere autosufficiente, ha bisogno dei voti di Ciudadanos, uno nuovo schieramento fra centro e centro destra, e per lo meno l’astensione da parte del PSOE, partito socialista. Ovviamente sa che Podemos, non appoggerà mai un governo popolare, essendo questo uno schieramento che possiamo paragonare al movimento 5 stelle, ma con connotazioni ideologiche di estrema sinistra.

Mariano Rajoy é il candidato dei Popolari, e come ex presidente ne esercita le funzioni, fino alla formazione del nuovo governo. Il nodo cruciale, in questo momento é la scelta del Partito Socialista, fino a poco fa guidato da Sanchez, e fautore del NO categorico al Governo Rajoy. Il PSOE nei giorni scorsi ha visto un durissimo scontro interno, che ha portato alle dimissioni del Presidente Federale, e la nomina di un commissario interno per la gestione del partito. Lo scontro interno é originato da diversi fattori. In primis l’attenzione, o meno che eviterebbe le terze elezioni. Queste sarebbero un problema per il Paese, ma anche per i Socialisti che sono in calo costante di consensi. In oltre all’interno del partito ci sono due “correnti”, quella di Sanchez che non fa parte dell’entourage che governa storicamente il partito, e Susana Diaz presidente del governo dell’Andalusia sostenuta da figure rilevanti nella storia del PSOE. I pessimi risultati ottenuti fin ora da Sanchez, e i suoi continui tentativi abortiti di formare un “Governo del cambio” con Podemos hanno condotto a questo scontro. Al momento i socialisti sembrano diretti verso l’astensione, che consentirebbe a Rajoy di guidare un governo di minoranza, ed al partito la possibilità di ricostruirlo e riunificarlo.

La commissione che al momento governa il PSOE convocherà una riunione in cui si discuterà su come dovrà esprimersi il partito, e se questa decisione verrà presa dalla giunta che gli governa o da un referendum interno fra i militanti. Se decideranno di non astenersi, si arriverà alle terze elezioni, pochi giorni prima di Natale, dove si preannuncia una più netta vittoria dei popolari, che sotto sotto sperando di non ottenere l’appoggio per la formazione del governo.

Va comunque detto, che la legge elettorale spagnola, pensata per un sistema sostanzialmente bipolare, PSOE - PP, é entrato in crisi per l’ascesa di due nuovi partiti, Ciudadanos e Podemos, che hanno tolto voti ai due contendenti classici, cosa che non riuscivano a fare Izquierda Unida (Partito Comunista), e i partiti indipendentisti e regionali. Con le nuove elezioni sarà comunque difficile che i Popolari, vincitori secondo i sondaggi potranno essere autosufficienti, ma forse gli basterà l’appoggio di Ciudadanos, più malleabile e meno ideologizzato. Il problema che impedisce ai Popolari il successo pieno, e un appoggio da altri partiti sono gli innumerevoli casi di corruzione che hanno colpito figure rilevanti del partito, non coinvolgendo (al momento) i vertici dello stesso, che si difendono, affermando di essere vittime e non complici. Lo sappiamo però che in politica le cose cambiano velocemente, vedremo quindi se si eviteranno nuove elezioni, e quanto un governo di minoranza possa resistere in carica.


Lavoro all'estero, un opportunità


Poco tempo fa sono stati riportati i nuovi dati degli italiani all’estero, riprendendo una ricerca fatta a Gennaio dal Sole 24Ore, che evidenziava come in maggior parte questi siano under 40. 

Per l’Italia ovviamente “perdere” cittadini sotto i 40 anni, costituisce un problema, perché in questa fascia di età ci sono i potenziali lavoratori più efficienti perché nel pieno delle proprie forze. In più i giovani dovrebbero proporre le novità per modernizzare il Paese. Probabilmente però questo é il problema. Nel senso che in Italia, non si favoriscono le novità, ma c’é un solido conservatorismo, e molta diffidenza verso l’innovazione.

Nell’immediato dopoguerra, si sviluppò una giovane generazione di imprenditori, che crearono da zero i settori che furono il motore economico fino a fine anni ’80. Pensiamo al design, alla moda, all’innovazione in generale. Il problema é che questa generazione non solo non ha mai ceduto il passo, ma ha anche impedito ai giovani di poter seguire il loro esempio.

Negli anni ’60 e ’70, questi imprenditori crearono le loro “fabbrichette”, che tutt’oggi danno lavoro a molte persone. Moltissimi di questi, non solo non erano laureati, ma non avevano nemmeno il diploma delle superiori. Indubbiamente si trattava di una generazione con spirito di iniziativa, che forse un pò manca alla nuova, ma é anche vero che questa generazione é costretta a studiare fino alla Laurea e al Master, entrando così mondo del lavoro in età avanzata.


Nella mia esperienza personale, che da ormai tre anni mi vede in Spagna, ho trovato più disponibilità da parte del mondo del lavoro, di quanto invece succeda in Italia. Qui ci sono pochi laureati, quindi aver fatto l’università, e magari anche un Master apporta un valore maggiore al proprio curriculum. Questo ovviamente non significa trovar lavoro appena scesi dall’aereo, ma qualche vantaggio naturalmente lo apporta. Anche aprire un’attività é molto più semplice. Qui in Andalusia ci sono moltissimi italiani, venuti in cerca di fortuna. Chi ha ottenuto dei risultati, ha capito velocemente che per quanto la Spagna sembri simile, nella realtà ha moltissime differenze con l’Italia.

L’italiano spesso va all’estero con una certa arroganza, pensando che basti aprire una pizzeria, o un ristorante e che questa gli assicuri il successo. C’é da capire però, che c’é molta concorrenza, di connazionali e non, e che in località turistiche come Malaga, la conoscenza delle lingue, almeno la locale é assolutamente obbligatoria. Nel mio settore, il marketing, ho anche visto la situazione opposta. Dove sono gli spagnoli a commettere quest’errore.

La comunicazione spagnola é molto più diretta ed innovativa rispetto alla nostra. Quindi ci sono molti casi in cui, ad esempio una pubblicità realizzata in Spagna in Italia possa non essere compresa, o addirittura essere vista offensiva.

In generale la possibilità di poter vivere e lavorare all’estero, dovrebbe essere vista come un opportunità per molti giovani, e non come un dramma. Ovviamente affinché queste persone un giorno possano ritornare ad apportare qualcosa di nuovo, con l’esperienza fatta, é fondamentale che l’Italia agevoli, non tanto il rientro, quanto le condizioni che lo favoriscano. Bisognerebbe snellire e facilitare le procedure per l’iniziative imprenditoriali, in questo modo il Paese potrebbe godere del know-how appreso all’estero. 

martedì 27 settembre 2016

Fertility Day, parliamo di.... Comunicazione


Tornare in Italia per le vacanze, é sempre qualcosa di piacevole; famiglia, amici, mare, sole e un pò di relax. Mentre qui in Spagna si dice, e forse sarà anche vero che la crisi sia finalmente passata, in Italia ancora non vi é un ugual certezza, anche se le cose sembrano andar meglio di prima. Il nostro, lo sanno tutti é un Paese meraviglioso, eh si, nel bene e nel male. Perché solo in Italia, un ministro può inventarsi una giornata per la feritilità. Questo già di per se lascia un pò spiazzati, ma ció che é peggio, che affida la campagna a persone che, visti i risultati, non hanno nulla a che vedere con la comunicazione, creando ciò che negli anni a futuro, sarà studiato come "l'esempio scolastico" di Cattiva comunicazione.

Perché la campagna del Fertility Day é così disastrosa?

Incominciamo dal nome "Fertility"; Lo sappiamo in Italia usare parole in inglese (a volte a casaccio) fa molto figo, ma la comunicazione per essere efficace non deve essere per forza figa. Visto che il Ministro Lorenzin, cerca "creativi GRATIS" (la sola affermazione fa rabbrividire, ma ne parlerò avanti) le suggerirei un più italico ed istituzionale : "Giornata nazionale a sostegno delle nascite", che si fa meno figo, ma ha maggior senso.
Il Vocabolario (online) Treccani infatti definisce Fertilità, come :

fertilità s. f. [dal lat. fertilĭtas -atis]. – 1. In agraria, capacità di un terreno a far crescere le piante coltivate in modo che producano la desiderata quantità di prodotti utili; dipende dalle condizioni fisiche (umidità, ecc.), chimiche (presenza di sufficienti quantità di composti chimici assorbibili dalle radici, ecc.) e biologiche (edafon) del terreno, le quali spesso vengono modificate favorevolmente con la somministrazione di fertilizzanti. 2. a. In biologia, con sign. più ampio, la potenzialità riproduttiva di un organismo, sia vegetale sia animale. b. Fecondità, ma solo in particolari locuz. (in cui il termine ricalca l’ingl. fertility): vitamina della f., lo stesso che tocoferolo; in statistica, quoziente generale di f., il rapporto fra le nascite di un determinato anno e la popolazione in età feconda.3. fig. Produttività, in genere: fd’ingegnod’immaginazioned’inventiva4. In fisica nucleare, il numero di neutroni che si liberano in media per ogni neutrone termico assorbito da un combustibile nucleare.

Visto che non stiamo parlando di agricultura, chimica o fisica nucleare, ma di cercare di convincere gli italiani a procreare di più, la parola feritlity non é fra le più adatte. Primo perché la donna non é un terreno dove far crescere le piante, e secondo perché l'utilizzo del termine "Fertilità" riesce ad offendere quelle coppie che vorrebbero avere dei figli, ma purtroppo non ci riescono, relegandole in un certo senso ad una cittadinanza da serie b.

Con il solo nome quindi, sono riusciti ad offendere le donne nel loro insieme, e le coppie che non riescono ad avere figli, a cui potremmo aggiungere facilmente, chi figli non ne vuole (ed é libero di pensarla così), chi figli ne vorrebbe ma non può per motivi di salute, economici o per qualsiasi altro motivo non può.

Nel Marketing il nome di una Marca o prodotto, viene paragonato al nome di una persone, e quindi la sua primissima carta di presentazione. Ecco questa "campagna" ha come nome un insulto.


Comunicazione visiva :
Gli "esperti di Marketing" del Ministro, hanno messo un immagine con una bella ragazza sulla ventina, con una clessidra (indicatrice del tempo) che ci dice : "La bellezza non ha età. La fertilità si." A parte quanto detto in precedenza sul termine utilizzato, la clessidra rappresenta il tempo che passa, quindi il messaggio lo possiamo tradurre con un "Bella datti una mossa che diventi vecchia". Altro insulto gratuito. Oltre che "La bellezza non ha età, la feritilità si", é un utilizzo di detti comuni utilizzati a casaccio. Sembra dire, aspetta a farti bella, prima sforna qualche ragazzino.
Ancora più "aberrante" é : "La fertilità é un bene comune". Cioè che ci stanno dicendo? Che la capacità di procreare di una donna é un bene comune? Che come l'acqua tutti hanno diritto ad utilizzarla?
Seguiamo con la campagna visiva. Il fertilityday ci fa vedere un bambino che guarda un qualcosa (di misterioso). Un bambino come tanti, cui gli occhiali gli danno un aria da secchione, ma realmente non si capisce cosa voglia dire. Dietro di lui invece c'é un ombra malefica, che lo accusa. Di cosa? Di essere il figlio unico vizziato? Di essere nato, e di non aver dato spazio a un fratellino? Si tratta di una creatività dove é meglio non dargli un senso, perché altrimenti sarebbe raccapricciante.



Potrei continuare con altre creatività, che non si distaccano dagli esempi riportati. In generale tutta la comunicazione é un accusa, un offesa rivolta a chi non ha figli oppure ne ha pochi. Una comunicazione non può offendere, ma deve stimolare, incuriosire, interessare o per lo meno informare, il fertility day non fa nulla di tutto questo. Vi immaginate Antonio Banderas che con la forza faccia mangiare le sue fette biscottate, dicendo se tu non lo fai sei uno stronzo? Oppure Ikea che dica, se non sai montare i miei mobili sei un fallito?



Al Ministro Lorenzin, che dice di essere alla ricerca di creativi, le consiglio di contattare quelli della Durex, che con una solo immagine lanciano un messaggio chiaro, semplice e che da libera scelta a chi lo riceve. Questo é un esempio di comunicazione efficace, però la avverto Ministro, questi creativi non lavorano gratis, perché le loro competenze, esperienze e professionalità non le ha portate la cicogna, ma anni di formazione e duro lavoro. Le consiglio quindi di rivolgersi ad un esperto di comunicazione, giustamente retribuito, così magari le proporrà delle campagne adeguate, ed un modo di presentarsi al pubblico più consono ad un ministro.


giovedì 22 settembre 2016

Salento vs Briatore


Social e giornali recentemente non parlano di altro: Briatore boccia il Salento!
Fra un commento sensato, tifo campanilistico e qualche immancabile commento da "webete", la polemica é servita.

In sintesi, Flavio Briatore giunto nel Salento per presentare il suo Twiga, locale extralusso del marchio Bilionaire Lifestyle, accusa la penisola salentina di non essere una meta appetibile per i super-ricchi. Rincarando la dose, indicando che i super ricchi non vogliono musei, cultura e paesaggi, ma feste e lusso. A questo riguardo, mi sembra che Briatore abbia preso un palo non da poco. Il Salento, ha sviluppato il suo marchio turistico sull'arte, le tradizioni e la bellezza della sua terra. Una ricetta, sicuramente migliorabile, ma che sta ottenendo ottimi risultati. Quindi per quale ragione adesso dovrebbe cambiare la sua identità? Sarebbe come chiedere alle sue discoteche o i suoi hotel di aprirsi ad un turismo popolare, o applicare prezzi e servizi da "Ostello della gioventù". Non avrebbe senso. Quindi perché il Salento dovrebbe cambiare la sua immagine e la sua anima? 

Lo scivolone di Briatore é così chiaro che non ha senso approfondirlo. Ovviamente la polemica si é concentrata proprio su questo punto, tralasciando altre cose dette che invece dovrebbero essere approfondite. Non perché Briatore sia un mentore, ma perché alcune critiche dovrebbero essere prese in maggiore considerazione. In particolare quando dice : "é un posto bellissimo, che però non può vivere da solo. Servono strade per arrivarci, aeroporti, infrastrutture che rendano facile raggiungerlo". E su questo ha ragione.

Ad oggi il Salento é alla moda, é in grande crescita, ma per continuare in questa crescita, e renderla durevole il solo territorio non basta. La cultura, le tradizioni, le masserie non possono reggere l'intero turismo. Ad oggi per raggiungere Lecce, dall'aeroporto di Brindisi, con auto propria ci vuole un oretta. Ma il turista che arriva, per passare le sue vacanze, ovviamente non ha la macchina con se. Quindi scende dall'aereo e si trova abbandonato a se stesso. E questo per raggiungere Lecce.

Chi raggiunge la penisola in estate, ovviamente cercherà il mare, ed il Salento é una terra da girare. E qui le strade ed i collegamenti, come dice Briatore mancano davvero. Pensiamo alla lunga odissea della Maglie - Leuca, odissea intesa per i tempi necessari per percorrerla, e per i tempi biblici per rinnovarla. L'assenza di un servizio pubblico efficiente per raggiungere le mete turistiche, e di interesse. Una linea ferroviaria, che non può essere la Ferrovia Sud-Est. Su questo Briatore ha ragione. Come spesso invece succede, tutta la discussione si é spostata sul fatto che il Salento non é per Super - ricchi, insomma la scoperta dell'acqua calda. Il fatto però é che se il Salento non migliora i suoi collegamenti non riuscirà a sviluppare più di tanto il suo territorio.






martedì 20 settembre 2016

Perché no, Easyjet Why not?




L'estate sta finendo... e un anno se ne va.. recitava una canzone. Più che la fine dell'anno possiamo invece parlare della fine delle vacanze, almeno per la stragrande maggioranza delle persone.

Il settore turistico, magari con la clemenza di Ottobre può sparare le sue ultime cartucce, e per questo motivo abbassa i costi. Inutile dirlo, per chi può questa é la parte dell'anno in cui si può viaggiare a basso costo.

La compagnia aerea low-cost Easyjet lancia proprio in questo periodo la sua nuova campagna pubblicitaria. Why not?

Why not, perché no. Perché non viaggiare, magari per un solo week end in questa parte dell'anno, magari verso mete dove l'estate non é ancora finita, o verso luoghi tipicamente invernali?

L'agenzia inglese VCCP ha realizzato questa campagna, che per l'Italia é stata adattata da FCB Milan. Il core target della compagnia, definito "Generazione Easyjet", é fatto da persone dinamiche, che viaggiano molto, per lavoro o piacere e tendenzialmente giovani e si vede stimolato da questa pubblicità. Dove la ragazza protagonista sembra non riuscire a star ferma, impaziente di raggiungere nuove mete.

Però perché una compagnia aerea come Easyjet investe così tanto in pubblicità, e a vari livelli? (Spot televisivi, affissioni, social e quant'altro)
La strategia adottata dalla compagnia é sempre stata quella di creare un target di riferimento, e non affidarsi unicamente al basso costo del servizio. Ricordiamoci che é in concorrenza diretta con Rayan, che nell'immaginario collettivo, nel bene e nel male é riconosciuta per il basso costo dei suoi servizi. La compagnia Irlandese era presente da almeno dieci anni prima, ed é riuscita ad ottenere questo posizionamento sul mercato, in quanto al tempo il traffico aereo era appannaggio delle grandi compagnie di bandiera. Easyjet quindi, decise di raggiungere un target specifico, che vuole risparmiare, ma allo stesso tempo chiede un buon servizio. Per questo motivo si identifica con un colore arancione vivo, e con campagne promozionali mirate, appunto a persone che viaggiano molto. 

Ecco lo spot!




«Questa campagna ci ricorda come, oggi più che mai, viaggiare possa essere facile, smart e alla portata di tutti, utilizzando un concept dinamico e divertente che racconta come la nostra compagnia accompagni la generazione easyJet nei diversi momenti della loro vita, suggerendo occasioni di viaggio non immaginabili prima», ha spiegato Noemi Frisoli, marketing manager di easyJet per l’Italia.
Read more at http://www.engage.it/campagne/easyjet-lancia-la-nuova-campagna-why-not/83089#d8pfIghHX6QYvCqc.99






giovedì 19 maggio 2016

I papà del Sabato mattina


Questa settimana mi sono davvero divertito a scrivere un articolo per la pagina facebook di Ciucciomania, negozio online per cui lavoro, e fra l'altro gestisco i suoi social media. 
Ve lo propongo integralmente, sperando che diverta anche voi.


Nonostante la difficoltà di trovare e mantenere un lavoro, il sabato e la domenica sono le due giornate in cui i papà possono passare un pò di tempo con il suo, o i suoi bambini. Non importa che la mamma sia casaliga oppure manger di successo. Il sabato mattina vorrà riposarsi, oppure se lavora deve avere un pò di tempo a disposizione per organizzare la casa. Lo si sa nei week end la baby sitter é più cara, e magari la chiamiamo per uscire la sera, quindi il sabato mattina é il momento in cui é possibile vedere una schiera di uomini, che accopagnano i propri pargoli. Da tempo si parla di Papà mammo, oppure papà 2.0, nulla di tutto ciò, i papà si dividono in altre categorie; scopriamo quali:

Il papà Amico : Questo esemplare di papà aspetta il Sabato mattina ancor più dei suoi figli. Per prima cosa va a svegliare i pargoli, tirandoli giù dal letto, e comincia a preparare tutto l’occorrente per poter uscire di casa il prima possibile. Questo papà non esce di casa senza la seguente lista : Pallone, Bicicletta, Secchiello, Paletta, accessori vari e manuale delle giovani marmotte. Lui non accompagna i figli al parco o a prendere una boccata d’aria, sono loro che accompagnano lui, e state pur certi che non vorrà tornare a casa per pranzo.
Papà Organizzato : Questo Papà ha sul suo Iphone la lista delle cose da fare, ed il tempo da dedicarli. Si esce di casa alle 9,30, Parco dalle 10,00 alle 11,00. Passeggiata in centro dalle 11,15 alle 11,45. Si entra al supermercato alle 11,46 in questo caso nemmeno lui sa esattamente a che ora si possa uscire, l’importante é consegnare la spesa alla moglie per le 12,30, orario in cui lui comincia a lavare e cambiare i bambini, perché alle 13,00 la cena deve essere pronta e la famiglia riunita a tavola. Il resto della famiglia aspetta il lunedì per smaltire lo stress del fine settimana.
Papà Manager : Che sia a capo della fabrichetta di famiglia, abbia un negozio, o sia semplicemente un dipendente, lui il lavoro non lo lascia nemmeno al week end. É già in piedi dalle 7,00 ed approfitta che tutti stiano ancora dormendo per cominciare la sua giornata lavorativa extra. Fa colazione davanti al portatile, e risponde alle mail arrivate durante la notta, dovrà anche dormire questo pover uomo. La mamma ha il compito di svegliare e sistemare i bambini, prima di affidarli al padre, che si prende una pausa lavorativa, per accompagnare i figli al parco giochi, o qualsiasi altro luogo dove possano giocare liberamente. Ognuno di loro ha il compito di portarsi dietro il gioco preferito, lui ha già nella sua 24 ore il portatile, il tablet, eh si, anche il Sole 24 ore per un pò di svago. Il Papà Manager, ovviamente non ha tempo per seguire i figli, si raccomanda che si comportino bene, mentre connette il portatile ad un Wi-Fi, o alla linea del suo telefono.

Papà Piacone : Il Papà piacione sa perfettamente, che con dei bambini (ancor meglio se molto piccoli) si rimorchia molto di più. Si prepara con uno stile casual, però sempre curato. Anche il pargolo é ben sistemato, dovrà risultare carino per attirare l’attenzione delle mamme. Il Papà piacione al sabato é affettuosissimo e super attento al suo bambino, ovviamente lo é tutti i giorni, ma al sabato molto di più. Sul suo cellulare ha le foto di tutti gli eventi più importanti nella vita di suo figlio. Questo papà quando esce ha delle mete ben precise : negozi di abbigliamento, ovviamente femminili, profumerie in cui chiede consiglio per il regalo da fare alla moglie, supermercato dove può passar gran parte della mattinata, e in fine al parco. Ogni scusa é buona per attaccare bottone, parla sempre di suo figlio e chiede consigli, non si sa mai che ci scappi il numero di telefono di una mamma crocerossina.
Papà dormiglione : Questo povero papà ha lavorato tutta la settimana, e probabilmente ha fatto un pò tardi al venerdì sera, ed il week end lui vorrebbe dormire fino alle 14,00 come faceva da ragazzino, ma sua moglie non glielo lascia fare. Risponde “ancora 5 minuti” quando la moglie prova a svegliarlo la prima volta. La risposta non cambia nei successivi tentativi, tanto che lei decide di scatenargli i figli. Mentre lui pensa di avercela fatta, e poter dormire tranquillo tutta la mattinata, arrivano i pargoli che cominciano a gridare fino a quando non ottengono il risultato sperato. Il povero papà lentamente si infilerà la prima cosa che trova per accompagnare i figli fuori. Lui al super é certo che non ci andrà, passa dal bar e si fa preparare un caffé take away, si siede su una panchina, dove ci rimarrà fino al momento di dover tornare a casa.

Papà alla Moda : Questo papà deve sfruttare il fine settimana per gli ultimi acquisti, e poi vuoi mettere lo shopping senza mia moglie? Si prepara accuratamente, per poi dopo svegliare e vestire i bambini, ovviamente anche loro dovranno avere un look all’altezza. Non importa che il suo stile sia classico elgante, o moderno, il papà alla moda, non accompagna il figlio al parco, ma a fare shopping. Il negozio dipende dal potere d’acquisto del suo portafoglio. Si andrà in giro per tutti i negozi di abbigliamento del centro, concentrandosi prima sul piccolo e dopo su se stesso. Ovviamente presterà moltissima attenzione agli accessori. Se a fine mattinata gli avanza qualche euro passerà anche lui dal supermercato.
Papà apprensivo : I figli del papà apprensivo, statene certi gli riconoscerete, sono quelli che in piena estate hanno su maglioncino, giubotto e berretto; Non vorrai che si ammalino no? Il Papà apprensivo non lascia soli i figli nemmeno un secondo, gli accompagna per mano, ed al momento di giocare li segue passo passo. Questi bambini devono mantenere rigorosamente una distanza di 5 metri dal manto stradale, e qualora dovessero superare questo muro invalicabile si sentirà un urlo di richiamo se non dovesse essere sufficiente allora con uno scatto felinò porterà il piccolo trasgressore a distanza di sicurezza. A qualsiasi richiesta del piccolo, il papà apprensivo risponderà no. Niente calcio, niente corsa, niente bicicletta. E allora perché ci hai portati al parco? Il bello che la madre penserà che i bambini si siano scatenati perché torneranno a casa sudati, ovviamente a causa dell’abbigliamento.

Il Papà Sportivo : La sveglia in casa suona verso le 6,30, lui al contrario del dormiglione salta giù dal letto in un nonosecondo, sveglia il figlio, e come Rocky prepara un frullato di 5 tuorli d’uovo, e un pò di latte e zucchero. Per il piccolo ovviamente Ovomaltina e solo perché “Sprint” quello che prendeva lui alla sua età non lo fanno più. Ci si infila una tuta e si va fuori. Le opzioni sono la corsa o la bicicletta, dopo essersi saldati ci si va in palestra. Dopo una mattinata di allenamento ovviamente si pranzerà leggeri. Questo papà ha una variante, molto meno attiva, il Papà Allenatore, questo papà l’attività sportiva la fa fare unicamente al figlio, e la partitella a pallone al parco, diventa più importante della finale di Champions League.
Papà Mangione : Questo papà si che può dormire tranquillamente, e in famiglia le mattinate cominciano tardi. Lui non accompagna i figli al parco, si piazza con loro davanti alla tv, con un pacchetto di patatine a testa. Ha due varianti per la giornata, che comunque può distribuire fra il sabato e la domenica. Variante uno : Parmigiana della moglie, o della mamma se la gentil consorte non é in grado di farla. Variante due, Ristorante, dove ci si arriva alle 12 e se fosse per lui (e loro) ci si rimarrebbe anche a cena. Questo papà non va al supermercato, il super é a casa sua!
Brico Papà : Il suffisso Brico, sta per bricolage, la sua grande passione; che ovviamente deve trasmettere ai figli, se non anche alla moglie. Avete presente cosa significa montare i mobili di Ikea in famiglia? Lui é più avanti, i mobili é lui stesso a progettarli. Costruisce di tutto, però principalmente giochi e mobili per i bambini. Se la famiglia riesce a superare la mattinata, allora statevene certi che per il pranzo ha organizzato una grigliata con gli amici. Spesso succede che la moglie del Brico Papà, per amore della famiglia ed il desiderio di far durare il matrimonio decida di portare lei i figli fuori, e farsi vedere unicamente quando la grigliata é già pronta.

Questi sono i papà che si possono incontrare nei week end, ovviamente ogni suggerimento sarà gradito per poter integrare ed eventualmente correggere la lista. Si accettano proposte sia dalle madri che dai figli, inutile dirlo che i suggerimenti dei Papà sono quelli che terremo più in considerazione, perché diciamolo, i papà sono sempre più avanti, ancor già prima di esserlo!

E tu che papà sei?

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sabato 14 maggio 2016

Viaggio in Spagna?

L’estate (forse) si avvicina, e stai pensando ad un viaggio in Spagna? Ecco la tua mini guida!

Da tre anni vivo in Andalucia (sud della Spagna, se la geografia non é il tuo forte), quindi posso darti qualche dritta per il tuo viaggio.

Quando viaggiate in Spagna, dovete tenere in conto che nonostante abbia lo stesso orario italiano, in realtà si trova sul meridiano di Londra, e tutto ne é proporzionato. I negozi e gli uffici aprono alle 10, il sole d’estate tramonta dopo le 10 di sera, e tutto ciò che ne consegue. Rispetto all’Italia, la Spagna é molto più economica, ancor di più il sud. Madrid e Barcellona sono le città più care. 

Se volete comprare sopratutto vestiti di buona qualità “El corte inglés” é il meglio. “El corte inglés sono dei grandi magazzini che vendono assolutamente di tutto. Casalinghi, vestiti, elettrodomestici, elettronica, ed hanno anche il supermercato. Per uno spagnolo é molto caro, con qualità indiscutibile. 

Se non vi recate in ristoranti ricercati la spesa si aggira intorno ai 10/15 euro, dipende ovviamente da cosa mangiare. Ovviamente attenti al vino, potrebbe essere caro. Se non siete particolarmente affamati, vi consiglio 100 montaitos (che sta aprendo in Italia) e “La Sureña”. Il primo é principalmente una birreria, il montaito é un panino piuttosto piccolo che non vi farà passare la fame. Nel secondo, appartenente alla stessa catena, é possibile mangiare un “Purpo alla gallega”, o Calamari fritti, ed ovviamente Jamon. 

Ottima alternativa sono i “Chiringuitos” sulla spiaggia. Sono Bar/ristoranti sul lungomare. In questo caso consultate prima il menù, che troverete all’entrata, e poi ci vuole fortuna. In alcuni mangerete benissimo, in altri meno. Se siete amanti del buon café qui in Spagna avrete problemi. Se non trovate Bar con Illy, Lavazza o Segafreddo, non prendetelo, altrimenti vi porteranno in un bicchiere cilindrico di vetro una brodaglia marroncina con del latte. 

Se a metà mattina (10 - 11) siete affamati, provate il desayuno (la colazione) spagnola. Quella tipica é un panino con pomodoro, olio e jamon, un bicchiere con spremuta di arancia e caffè e latte (leggi su per il caffè). Dopo questa abbondante colazione potrete pranzare come gli spagnoli, verso le tre del pomeriggio. Se volete provare la Paella fatelo a pranzo, gli spagnoli non la mangiano a cena. Se poi avete amici locali fatevi invitare al sabato per un arroz (la paella) o una barbecoa (grigliata), durano tutta la giornata. Ricordatevi di portare un po' di librone (le bottiglie di birra da 1 litro). In questi pranzi tutti fanno qualcosa, quindi rendetevi utili, conversate, bevete, mangiate e divertitevi. 


Quando andate nei bar, la sera, solitamente (non tutti) con una caña (bicchiere piccolo) di birra, o una Jarra o Pinta, vi porteranno una tapa. A granada troverete le tapas più grandi, e in genere nel sud le portano sempre, altrimenti saranno a prezzo extra. Gli spagnoli la sera mangiucchiano varie tapas, e magari una volta a casa fanno un ultimo richiamo, con qualcosa di leggero. Occhio alla birra, é molto economica e se ne beve tantissima, però dovete essere in grado di reggerla.

Per ciò che riguarda il mare, troverete moltissime spiagge libere dotate di tutti i servizi, ed ovviamente gli stabilimenti balneari, per ogni portafoglio. 

In fine, se come prevedibile, andrete in posti turistici, voi per gli spagnoli sarete “Guiris”, un termine un po' dispregiativo per definire i turisti. Non si tratta di odio verso il turista, che invece viene ben trattato, però quando tu vai di fretta nella vita quotidiana e ti trovi la colonna di turisti, ovviamente ti indispettisce, perché ti faranno perdere un sacco di tempo. Per non parlare di quelli ubriachi che schiamazzano a qualsiasi ora del giorno e della notte. Sicuramente nel vostro viaggio ne vedrete molti, come anche i pensionati tedeschi, inglesi ed olandesi, vestiti in modo improbabile, con i loro calzini bianchi ben in vista.


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