Negli ultimi giorni, nella penisola Iberica, sono scesi in piazza migliaia di giovani e non, per protestare duramente contro la politica, o meglio contro la classe politica che (mal) gestisce il Paese.
Al di la di notizie prontamente modificate da alcuni Tg italiani, la protesta non era "contro Zapatero e Pro Destra" che in Spagna è il Partito Popolare, il movimento 15M se la prende con entrambi i principali partiti allo stesso modo. Non si tratta quindi di manifestazioni di piazza a sostegno della destra, anche perché, se così fosse, sarebbe stato più semplice esprimere il proprio parere votando per il Partito di Destra.
Quello che viene richiesto dalla Piazza, sono cose piuttosto semplici.
Modificare i contratti a termine, dove (sopratutto giovani) vengono impiegati per 3 o 6 mesi, per poi essere mandati a casa. Precisiamo però che in Spagna non esiste lo "Stage" italiano, si tratta si di contratti a termini, ma retribuiti allo stesso modo delle figure assunte, quindi il lavoro "gratis" non esiste.
Proteste contro i possibili tagli all'Istruzione e alla Sanità. I 15M sembrano già minacciare il governo attuale, e quello prossimo (elezioni politiche il prossimo anno), che qualora arrivassero questi tagli la loro risposta sarà durissima.
Indignazione verso la corruzione politica, verso stipendi da nababbi (inferiori a quelli italiani, sia ben chiaro) dei politici spagnoli, insomma indignazione per i privilegi della casta.
Richiesta di messa in moto dell'economia, nuove iniziative per dar respiro all'economia locale, e favorire così l'assunzione, principalmente giovanile.
Richiesta di pensioni più adeguate al costo della vita.
Il tutto al motto "Yo te voto, yo te pago, yo decido" (la traduzione mi sembra superflua)
Insomma il minimo sindacale per una democrazia.
Alcuni hanno accostato queste manifestazioni a quelle verificatesi nel mondo Arabo, l'unica affinità è data dall'utilizzo dello stesso mezzo per traghettare le informazioni, cioè Twitter e Facebook. Esiste però una differenza non di poco conto, Il nord Africa era (in futuro si vedrà) governato da dittature militari, la Spagna è una moderna democrazia, tanto che nel primo caso si è tentato di oscurare internet, e represso con la violenza (in molti casi) le manifestazioni, nel secondo, a nessuno è passato per la testa qualcosa di simile, come fra l'altro il Premier Zapatero, non ha etichettato i manifestanti come "Comunisti", "Disfattisti", "Franchisti" o con altri aggettivi cari ai nostri politici.
Intanto in Italia che succede?
Nulla o quasi... Ci sono state le elezioni comunali e provinciali. Dove a sentir i soliti TG hanno vinto tutti (o pareggiato) e nessuno ha perso. Per altri c'è un nuovo vento del nord. Bisognerà vedere prima di tutto i risultati definitivi cosa indicheranno, ma al di là di questo non succede nulla. In effetti la crisi non esiste, è solo un limite psicologico, la disoccupazione è un invenzione, e i giovani che non lavoro sono solo "bambocci". L'Istat si sbaglia quando dice che 1 italiano su 4 è povero, e il nostro governo è quello del fare.
Insomma
Yo Voto, Yo pago, Yo Duermo!