lunedì 30 maggio 2011

LECCE SAMURAI "Esp"

LECCE SAMURAI











TAKESHI que en japonés significa "guerrero", es el protagonista de la marca "Lecce Samurai."

El es fan del club de fútbol del Lecce, y tiene una gran irreverencia y ironía. El tiene dos espadas, como en la tradición de los samurai, pero no le usas con violencia, que el no tolera, sus armas son la "pasión" y la "ironía".

El se pueden encontrar a lo largo de las playas del Salento, en locales, y por supuesto el estadio para apoyar a su equipo favorito. Luego, como todas la gente del Salento, es fácil de encontrar en todo el resto del mundo!

Pronto más información ....




Lecce Samurai

LECCE SAMURAI








TAKESHI che in Giapponese significa “Guerriero”, è il protagonista del Brand “Lecce Samurai”.

E’ un tifoso della squadra di calcio del Lecce, dotato di grande irriverenza ed ironia. Nonostante alle sue spalle, siano posizionate due spade, come nella tradizione dei Samurai, non usa la
violenza, che non tollera, ma le sue armi sono la “Passione” e “l’Ironia”.

E’ possibile incontrarlo lungo le spiagge del Salento, nei suoi locali, ed ovviamente allo stadio per sostenere la sua squadra del cuore. Poi, come per ogni salentino, è facile incontrarlo in qualsiasi altro luogo!!!

Continua….



venerdì 27 maggio 2011

Sally

Stavo tornando in Inghilterra, erano passati almeno due anni dall’ultima volta che misi piede in quella nazione. Questa volta andai con Giulio, un mio vecchio amico. Prendemmo una casa in affitto per un mese. Eravamo li per un viaggio a cavallo fra lavoro e divertimento. Al pomeriggio avremmo lavorato, e il resto della giornata potevamo fare ciò che volevamo. L’agenzia cui c’eravamo rivolti ci trovò un posto come baristi in un locale del centro di Londra, ci aveva anche trovato la casa, che altrimenti non sarebbe stato facile prenderla per un solo mese. La casa era in tipico stile inglese, anche se molto piccola. Avevamo a disposizione due camere da letto, un bagno, una cucina e un salotto. Naturalmente le dimensioni delle stanze erano alquanto ridotte.

Un taxi ci portò a casa dall’aeroporto, saranno state le due di pomeriggio. Sistemammo le nostre cose e ci mettemmo subito a letto. Erano le 5.30 quando ci siamo svegliati, una volta lavati andammo al McDonald’s più vicino per cenare. C’era un botto di gente, ma infondo era anche l’ora di punta. Io presi un Big mc meal, e Giulio in più prese anche un gelato. Eravamo un po’ spaesati, mentre mangiavamo i nostri panini, non ci eravamo ancora abituati all’idea che non stavamo a casa. Si Londra la conoscevo molto bene, ma comunque era anche normale, visto che eravamo appena arrivati in città. Dopo cena cominciammo a camminare nei dintorni, sia per digerire, che per sgranchirci un po’ le gambe. Ci fermammo davanti ad un pub, e Giulio propose di entrare a bere una birra. Io annuì. Il locale aveva delle luci basse, una musica di sottofondo che accompagnava il mormorare della gente, anche se non c’e
n’era molta.
La cameriera ci fece sedere ad un tavolino, chiedendoci cosa volessimo
ordinare.

- For me a bud, please!
Ordinai con il mio accento italiano. Mentre sorseggiavamo le nostre birre, la ragazza del tavolo dietro di noi attirò la mia attenzione, toccandomi sulla spalla. Un po’ sorpreso, mi girai chiedendole cosa volesse.
- Siete italiani? Chiese.
- Si e tu?
- Inglese.
Ci disse che era li con delle sue amiche, che però erano già tornate a casa, e chiede se poteva sedersi al tavolo con noi. Si chiamava Sally, aveva circa vent’anni e ci disse che sarebbe dovuta andare a fare un viaggio in Italia. A Bologna per l’esattezza.
Sally aveva dei bellissimi occhi azzurri, i capelli castani, che non erano
particolarmente lunghi.
Mentre parlava le fissavo la bocca, l’avrei voluta baciare. Ogni tanto portava i suoi capelli dietro le orecchie, poi continuava a parlare. Intanto Giulio, che era un po’ stanco, disse che sarebbe tornato a casa. Io no, rimasi li, a parlare con Sally.
Aveva dei bei seni, e quando si alzò in piedi, pensai che doveva avere anche delle belle gambe. Saremmo stati seduti almeno tre ore, li a parlare, poi lei appoggiò la sua mano sulla mia, continuando a parlare. Rimasi sorpreso, ma le strinsi la mano. Dopo un po’ disse:
- Vuoi venire a casa da me?
Sia meravigliato che contento, accettai.
Mentre uscivamo da locale, lei accese la sua sigaretta, ripose l’accendino nella tasca dei suoi jeans, e continuò a parlare. Parlava veramente tanto! Camminando mi teneva la mano, e mi disse che abitava con sua sorella, che però era in vacanza con il suo ragazzo, Jack. Da come ne parlava, non doveva andarci molto d’accordo, anzi, sembrava proprio che Jack le stesse sulle palle!!!
Una volta arrivati a casa, prese le chiavi e aprì.
Era il numero nove, di una via cui non ricordo il nome, La casa aveva una
porta bianca, e all’ingresso c’era una scala che portava alle camere da letto.

Andammo in cucina e mi offrì una birra. Mi disse che suo padre era un intermediario finanziario, e che spesso era fuori Londra, la madre, invece, viveva con il suo nuovo marito. I suoi genitori, avevano divorziato quando lei aveva più o meno dodici anni. Sembrava soffrisse di quella situazione.
La camera da letto di Sally era tappezzata di poster di Robbie Williams, mi disse che era il suo cantante preferito, anche se quando faceva parte dei Take That, non le era tanto simpatico. Sally scriveva poesie, me ne lesse una che parlava di un gatto che stava sempre solo, forse anche lei doveva essere molto sola. Poi accese lo stereo, infilando un cd dei Charlatans, si avvicinò a me, mi baciò e disse:
- Sono contenta che ti sei fermato qui da me.
Mi stringeva forte, canticchiando la canzone che diceva, “You are a big girl now”. Mi meravigliai di quella situazione, anche perché mi stavo affezionando a Sally, quella sua tristezza, sprigionava una forte energia e attrazione. E’ difficile innamorarsi di una ragazza poco dopo averla conosciuta, per di più ero cosciente che con lei non sarebbe durata molto.
Mentre lei era ancora appoggiata a me, le fermai il viso, e la baciai. Lei si
strinse a me, avvicinandomi al letto. Si tolse la sua T-shirt bianca, e poi il reggiseno. Io cominciai a baciarla, fino a quando non mi spogliò.
Eravamo entrambi nudi sul suo letto, e cominciammo a far l’amore. Le gambe erano davvero belle, non mi sbagliavo. Poi lei mi chiese se volevo passare la notte a casa sua, e mi avvicinò il telefono. Non esitai a chiamare Giulio, che stava dormendo. Rimasi abbracciato a lei per tutta la notte.
La mattina mi svegliai presto, e la trovai ancora sdraiata mentre dormiva, non dissi una parola, la fissavo e basta. Provavo a pensare cosa stesse sognando. Aveva il viso sereno, sembrava rilassata anche se dormiva. Dopo una mezzora, aprì gli occhi, e disse:
-Hi.
E mi sorrise.
Prese la sua vestaglia e mi propose di andare in cucina a fare colazione. Fece un caffè, visto che non sono mai stato uno stimatore
del caffè inglese, a colazione lo bevevo sempre con un po’ di latte, comunque non era male.
Lei andò a fare un bagno, intanto io chiamai Giulio. Parlando al telefono sentì Sally che mi chiamava, salutai il mio amico e andai da lei. Mi chiese di portarle il mangiacassette, con il nastro
che c’era dentro. Dopo aver letto i titoli delle canzoni, infilai la spina e mandai indietro il nastro, lei mi chiese di entrare nella vasca, io annuì.

Prima di entrare nell’acqua schiacciai play, e lei appena sentito l’assolo iniziale di Sally Cinnamon mi sorrise dicendo:
- Mi piace che qualcuno mi faccia sentire questa canzone, è dolcissima.
Eravamo l’uno diffrante l’altro mentre le note si alzavano nella stanza, e la voce di Ian Brown si poggiava dolcemente sulla musica.
Sally mi guardava, poi abbassò lo sguardo verso l’acqua, le stava tornando addosso la sua tristezza, poi sorrise quando il registratore cantava “Your eyes are grazing back from, every little pice of glass, you seems to smile from every place, Sally Cinnamon, you are my world
(I tuoi occhi guardano dietro, ogni piccolo pezzo di vetro, sembri sorridere da ogni posto, Sally Cinnamon tu sei il mio mondo).
Sembrava fatta apposta per lei, forse gli Stone Roses l’avevano vista prima di scrivere quella canzone.
Passai tutta la giornata a casa sua, e ci vedemmo per altri due giorni, poi quando partì per Bologna non la vidi più.

Sally tu sei il mio mondo!!!!!

THE STONE ROSES - SALLY CINNAMON

Until Sally I was never happy, I needed so much more, Rain clouds oh they used to chase me, Down they would pour, Join my tears, Allay my fears , Sent to me from heaven, Sally Cinnamon, You are my world, I pop pop pop blow blow bubble gum You taste of Cherryade, There is something here you must show me, From what you are made, Sugar and spice, And all things nice, Sent to me from heaven, Sally Cinnamon, You are my world, Your eyes are gazing back from, Every little, piece of glass, You seem to smile from every place, Sally Cinnamon, You are my world, Then I put the letter back in, The place where it was found, It's a pocket in a jacket, On a train in town, Sent to her from heaven, Sally Cinnamon, Your her world

Fino a quando non vidi Sally, non ero mai stato felice, Avevo bisogno di qualcosa di più, Le nuvole di pioggia, ohh loro mi inseguivano, Volevano far piovere a dirotto, Unendo le mie lacrime, alleviando, le mie paure, Mandata a me dal paradiso, Sally Cinnamon tu sei il mio mondo, Io scoppio, scoppio, esplodo, esplodo, bubble gum, Tu sai di ciliegia, C’è qualcosa, hey tu mi devi mostrare, Di cosa sei fatta, Zucchero e pepe, E tutte le cose belle, Mandata a me dal paradiso, Sally Cinnamon tu sei il mio mondo, I tuoi occhi guardano dietro, Ogni piccolo pezzo di vetro, Tu sembri sorridere da ogni posto, Sally Cinnamon tu sei il mio mondo, Dopo aver messo la lettera, Nel posto dove era stata trovata, In una tasca, in una giacca, Su un treno in città, Mandala a lei dal paradiso Sally Cinnamon, tutto il tuo mondo


Concorso proposto da Lecce città pubblica

Negli ultimi decenni lo scenario urbano della città di Lecce è stato attraversato da processi
di trasformazione che, molto spesso, non sono stati il frutto di una autentica visione strategica quanto l’esito di contingenti opportunità finanziarie che raramente hanno lasciato il
segno sulla qualità della vita dei suoi abitanti.
Lecce ha quindi bisogno di recuperare una rotta, di interrogarsi per costruire uno scenario coordinato, una visione integrata dei tanti, diversi punti di osservazione possibili da assumere quale prospettiva di governo urbano, per i prossimi anni. Su questo terreno, il Laboratorio di idee partecipate lecce2.0dodici vuole favorire un
percorso di partecipazione della città, e la definizione di una nuova
visione urbana.


Progetto

Il progetto presentato punta a mettere in evidenza due possibili evoluzioni della città, il primo (in connotazione negativa) una città fatta di cemento, e case invendute, dove non esiste il verde, il secondo (in connotazione positiva) fatto di verde in armonia con le esigenze edilizie della stessa città. Le immagini proposte giocano con il simbolo di lecce, una lupa davanti all'albero di leccio. Nella prima immagine, la

lupa, triste, è incatenata all'albero, perchè non riesce ad avere altro spazio a disposizione, nella seconda, la lupa si vede felice e libera, e divertita nel costatare che i cittadini godono della stessa gioia.


Stemma Comune di Lecce









Immagine uno


immagine due



mercoledì 25 maggio 2011

"Indignatos" e "Addormentatos"


Negli ultimi giorni, nella penisola Iberica, sono scesi in piazza migliaia di giovani e non, per protestare duramente contro la politica, o meglio contro la classe politica che (mal) gestisce il Paese.
Al di la di notizie prontamente modificate da alcuni Tg italiani, la protesta non era "contro Zapatero e Pro Destra" che in Spagna è il Partito Popolare, il movimento 15M se la prende con entrambi i principali partiti allo stesso modo. Non si tratta quindi di manifestazioni di piazza a sostegno della destra, anche perché, se così fosse, sarebbe stato più semplice esprimere il proprio parere votando per il Partito di Destra.

Quello che viene richiesto dalla Piazza, sono cose piuttosto semplici.
Modificare i contratti a termine, dove (sopratutto giovani) vengono impiegati per 3 o 6 mesi, per poi essere mandati a casa. Precisiamo però che in Spagna non esiste lo "Stage" italiano, si tratta si di contratti a termini, ma retribuiti allo stesso modo delle figure assunte, quindi il lavoro "gratis" non esiste.
Proteste contro i possibili tagli all'Istruzione e alla Sanità. I 15M sembrano già minacciare il governo attuale, e quello prossimo (elezioni politiche il prossimo anno), che qualora arrivassero questi tagli la loro risposta sarà durissima.
Indignazione verso la corruzione politica, verso stipendi da nababbi (inferiori a quelli italiani, sia ben chiaro) dei politici spagnoli, insomma indignazione per i privilegi della casta.
Richiesta di messa in moto dell'economia, nuove iniziative per dar respiro all'economia locale, e favorire così l'assunzione, principalmente giovanile.
Richiesta di pensioni più adeguate al costo della vita.

Il tutto al motto "Yo te voto, yo te pago, yo decido" (la traduzione mi sembra superflua)
Insomma il minimo sindacale per una democrazia.
Alcuni hanno accostato queste manifestazioni a quelle verificatesi nel mondo Arabo, l'unica affinità è data dall'utilizzo dello stesso mezzo per traghettare le informazioni, cioè Twitter e Facebook. Esiste però una differenza non di poco conto, Il nord Africa era (in futuro si vedrà) governato da dittature militari, la Spagna è una moderna democrazia, tanto che nel primo caso si è tentato di oscurare internet, e represso con la violenza (in molti casi) le manifestazioni, nel secondo, a nessuno è passato per la testa qualcosa di simile, come fra l'altro il Premier Zapatero, non ha etichettato i manifestanti come "Comunisti", "Disfattisti", "Franchisti" o con altri aggettivi cari ai nostri politici.

Intanto in Italia che succede?
Nulla o quasi... Ci sono state le elezioni comunali e provinciali. Dove a sentir i soliti TG hanno vinto tutti (o pareggiato) e nessuno ha perso. Per altri c'è un nuovo vento del nord. Bisognerà vedere prima di tutto i risultati definitivi cosa indicheranno, ma al di là di questo non succede nulla. In effetti la crisi non esiste, è solo un limite psicologico, la disoccupazione è un invenzione, e i giovani che non lavoro sono solo "bambocci". L'Istat si sbaglia quando dice che 1 italiano su 4 è povero, e il nostro governo è quello del fare.

Insomma
Yo Voto, Yo pago, Yo Duermo!

Logo


Creazione di un logo per l'Azienda Agricola Pierpaolo Galati

Il logo proposto è essenziale, mette in risalto il "prodotto Olio", essendo questo del tutto naturale. Sotto la scritta "Olio" è presente la sua qualità "extra vergine di oliva", e più in basso il nome dell'azienda.
Il Logo presentato, cattura l'essenza dell'azienda, piccola, radicata al territorio e alla tradizione agricola. Gli impianti, seppur moderni, riprendono totalmente le lavorazioni che venivano seguite nei periodi passati, quindi l'essenzialità proposta sul logo, ricalca proprio l'essenzialità del prodotto.
Il consumatore quindi, non avrà dubbi nell'identificarlo come "Olio e solo Olio".


Comune di Manfredonia

Il comune di Manfredonia (Foggia) ha bandito un concorso per la creazione di un Agenzia del Turismo. Viene richiesto un nuome ed un logo.


Progetto Daunia

Daunia

Il nome "Daunia" evoca le antiche origini della zona a sud del Gargano, l'aerea fu sede di un importante insediamento dauno, Siponto. Il nome Daunia quindi riprende il nome delle prime popolazioni che si insediarono nella zona, che portato all'Agenzia del Turismo per la promozione del territorio, sottolinerebbe il valore storico coluturale che la zona ricopre, ed inoltre il nome è facilmente ricordabile, e allo stesso tempo originale.


Descrizione del Logo

Il logo ripropone il contorno di una torre del Castello svevo-angionio-aragonese, di color marroncino, ed ai suoi piedi, delle piccole onde di color azzurro. Il disegno rende subito chiara la vocazione turistica del progetto, il Castello rappresenta la Cultura, le onde il Mare, e quindi l'estate. La pulizia dell'immagine lo rende
"elegante", e serio, potendo così puntare ad un ampio target. I colori vivi e vivaci rendono l'immagine allegra, ed in bianco e nero questa non perde il proprio potere comunicativo.


Concorso Rock on the wall

Rockwool
Italia S.p.A. ha indetto un concorso per la creaione di una pagina che ha come obiettivo principale quello di stimolare nei giovani un’interpretazione originale e personale del tema dell’efficienza e del risparmio energetico in edilizia, considerato non solo una scelta etica, ma un elemento fondamentale del processo di ripensamento culturale necessario per modificare il vissuto della società e degli individui.

OGGETTO DEL CONCORSO
Elaborati grafici in formato “poster” delle
dimensioni di 50x70 cm che mirino a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’efficienza e del risparmio energetico come driver dello sviluppo sostenibile.

CATEGORIE DI CONCORSO
I candidati potranno presentare le proprie proposte creative in una o in entrambe le seguenti categorie di concorso:
- Categoria "Risparmio energetico": con particolare attenzione alle “buone pratiche” da mettere in atto, a partire dalla propria abitazione, per limitare i comportamenti dispendiosi
di energia.
- Categoria "Isolamento termoacustico": inteso come intervento realizzabile per contribuire all'efficienza energetica degli edifici, responsabili del 40% del consumo energetico totale in Europa e negli Stati Uniti.

POSTER PRESENTATO
Il poster prensentato si presenta in modo aggressivo riprendendo le locandine dei festival rock, per attirare un target giovanile. Il concetto presente nell'immagine è che la testa umana
è a "isolamento termoacustico", per questo la radiografia, fa vedere all'interno della testa, note e gruppi musicali. Inoltre il concetto di testa termo acustica gioca sulla parola, indicando che utilizzare queste tecnologie è "usare la testa" quindi fare
una scelta intelligente.