martedì 25 ottobre 2016

Il vero Virus su Facebook, sono le Bufale



Quante volte su Facebook troviamo delle notizie sconvolgenti, che ci irritano, commuovono o comunque suscitano in noi reazioni? E quante volte, magari senza nemmeno leggere l’articolo clicchiamo “Condividi” anche noi?

Condividere qualcosa sui Social é un gesto molto semplice, ormai quotidiano. Quando però diffondiamo notizie false, senza rendercene conto, e magari senza volerlo, provochiamo un danno e finanziamo chi di queste buffale ci vive. 

Mettiamo subito in chiaro una cosa, moltissime notizie che si trovano su internet sono false, questo vale anche per video e foto. Non bisogna essere un grafico esperto per modificare un immagine, e non bisogna essere un web master per aprire un sito che diffonde notizie, probabili, verosimili o del tutto false. 

Vediamo adesso perché le Bufale sono un business: Questi siti internet e non solo, dispongono di spazi pubblicitari. I classici Banner o le finestrelle che si aprono nel momento in cui accediamo ad una qualsiasi pagina internet. Questi annunci sono ovviamente a pagamento. Ed anche sul web vige la regola che quanta maggiore visibilità apporti l’annuncio, maggiore é il suo valore di mercato. In parole spicciole più costoso sarà annunciarsi. 

Il procedimento quindi é semplice, apro una pagina internet, che finanzio con la pubblicità, e per aumentare le visite al mio sito, diffondo i suoi contenuti sui social. Creare, sviluppare e gestire un sito di informazione, quella vera, non é così semplice. Ho bisogno di trovare le notizie, di persone (giornalisti) che scrivano gli articoli. Ovviamente un piccolo sito internet non potrà mai competere con i colossi dell’informazione, perché non ha accesso diretto alle fonti, e le grandi testate lo batteranno sul tempo. Questo ovviamente quando le notizie sono vere. Tutto cambia se il sito é specializzato in Bufale.

Questi siti usano tutt’altra procedura. Si riuniscono un paio di persone, o poco più e decidono la notizia da inventare. La pubblicano sul sito, magari utilizzano come fonte, altri siti che loro stesso gestiscono, e poi la diffondono su Facebook. Per favorire le condivisioni utilizzano temi che possano attirare l’attenzione e meglio ancora suscitare sdegno. Ad esempio : “Immigrato clandestino violenta 5 bambine”, questo titolo viene associato da una foto trovata su internet. Il resto del lavoro lo fanno gli utenti che condividono l’articolo. Condividendo si aumenta la diffusione del messaggio, e di conseguenza le visite sulla pagina internet. Aumentando il traffico sul sito, il banner pubblicitario avrà un valore maggiore. Ad oggi un sito medio piccolo può vendere un banner pubblicitario tranquillamente a 200/400 euro al mese. Se di banner ne ho tre il mio sito ha come entrata 600/1200 euro al mese. Questo per i siti con medio bassa affluenza. Quindi inventare bufale é redditizio. In aggiunta i motivi nel diffondere falsi possono essere anche politici. Ed in questo non c’é differenza fra destra e sinistra. Possono creare sdegno, o diffamare avversari, e sopratutto il lavoro lo farà l’utente ignaro o meglio non attento, che darà maggiore visibilità al messaggio.

Come ci si difende da queste Bufale?
É molto semplice. Quando trovi una notizia he ti colpisce verifica la fonte. Si tratta di un sito ufficiale? es. repubblica.it gironale.it ecc. Oppure il dominio é composto es. notiziasconvolgente.unabufala.org? Nel secondo caso é quasi certo che la notizia é falsa, come anche nei casi in cui si fa il verso a testate famose una su tutte gazzetta della sera.

Cerca la notizia riportata su google. Qualcuno riprende la notizia? Oppure é riportata unicamente da altri siti ambigui? Già in questo modo possiamo farci un idea dell’autenticità o meno dell’articolo che ha attirato la nostra attenzione. Per maggiore sicurezza possiamo verificare l’immagine, cliccando con il tasto destro “cerca questa immagine su Google”, in modo da verificare la provenienza di questa. Quindi se la notizia é vera “condividiamo” altrimenti no. Se fra i profili Facebook che seguiamo c’é un sito specializzato in bufale, togliamoli il nostro mi piace, in questo modo a noi non arriveranno più i loro falsi, e nel nostro piccolo gli stiamo facendo diminuire l’affluenza al loro sito (e quindi i loro guadagni).

Quando trovate una notizia correlata dal commento “Nessuno ne parla” oppure “nessuno lo dice”, domandarvi perché “nessuno ne parla”, molto probabilmente perché trattasi di bufala.
N.B. Lo stesso vale per gli altri social e whatsapp & Co.

Per approfondire vi consiglio questi siti, specializzati nello scovare bufale : 





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