giovedì 3 novembre 2016

La notte di San Martino, nel Salento



L'undici novembre per i salentini non é una data come le altre. In questa giornata la Chiesa Cattolica ricorda San Martino, un monaco della Pannoia (attuale Ungheria) che da soldato si imbatté in un vecchio mendicante a cui donò parte del suo mantello. Durante la notte gli apparve il Cristo in sogno, ed al risveglio trovò lo stesso mantello integro. Dopo la conversione al cristianesimo fu vescovo in Francia, e fu nominato santo con il nome di San Martino di Tours, divenendo patrono dei cavalieri e dei soldati.

Nel Salento, la prima parte di novembre, chiamata anche estate di San Martino, é la parte dell'anno in cui si conclude l'annata vinicola, vengono aperte le botti e si assaggia il vino novello. Da questa tradizione, nasce la ricorrenza di San Martino, celebrata ancora oggi in tutto il Salento.

Non si tratta quindi di una ricorrenza religiosa, ma é molto sentita in tutta la provincia di Lecce, tanto che il giorno seguente nelle scuole ed al lavoro le attività cominciano più tardi dell'orario normale.

La sera dell'undici novembre i leccesi si trovano a casa di amici, per celebrare questa ricorrenza. Tradizione vuole che ognuno porti qualcosa per riempire la tavolata. Non possono mancare carne arrosto, castagne noci, finocchi e pittule. Il grande protagonista però sarà il vino. L'importante é condividere, come fece il Santo, e passare una serata in compagnia, fra canti, balli e piacevoli conversazioni.

Per i salentini questa ricorrenza é così sentita, tanto che la festeggiano anche lontano da casa, cercando di spiegarne il senso.

Buon San Martino a tutti


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